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La Razza Romagnola

Le carni della Razza Romagnola, forse meno note di quelle della Chianina toscana ma di pari qualità, primeggiano per il colorito roseo, la fine venatura e il grande valore nutrizionale e organolettico. L’allevamento di questo bovino si svolge all’aperto, nei pascoli, come da antica tradizione.
Secondo studi recenti, la Razza Romagnola trae origine dal Bos taurus macrocerus (uro dalle grandi corna), bovino proveniente dalle steppe dell’Europa centro-orientale. Questo bovino raggiunse il suolo italico durante il IV sec. d.C. con l’invasione dei Longobardi. In quell’epoca fu sancito il definitivo stanziamento di questi animali nelle terre di Romagna che, in seguito a un periodo di graduale adattamento, condusse alla prima Razza Romagnola. Un’ulteriore selezione fu eseguita alla fine dell’Ottocento, da allora fino agli anni ’60 questo bovino ebbe per l’uomo una duplice funzione: forte alleato dell’uomo nel lavoro dei campi e alimento consistente e pregiato. Grazie al crescente aumento della domanda di prodotti alimentari di elevata qualità, la Razza Romagnola ha oggi ritrovato il suo spazio e la sua terra. L’aspetto imponente e massiccio, caratterizzato da un mantello grigio chiaro, con sfumature più accentuate in diverse regioni del corpo, e distinto dal notevole sviluppo muscolare, dall’ottima conformazione del bacino e dalla robustezza degli arti (particolari che rivelano un lungo passato di lavoro nei campi), rievoca una storia lontana e la sua origine antica. Oggi, la specie è diffusa nelle zone comprese fra le province di Ravenna, Forlì, Bologna e Pesaro.