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La Mora Romagnola

La Mora (o Castagnola) di Romagna è una razza molto pregiata di suino autoctona della provincia di Ravenna, che in questa zona è sempre stata allevata allo stato brado e semibrado. Le sue carni sono saporite, morbide ma compatte, ed alquanto grassottelle grazie all’alimentazione a base di ghiande, castagne e radici. Sono adatte ad essere consumate fresche o ad essere trasformate in salumi di pregio (quali il culatello o la spalla cruda) secondo i metodi tradizionali. Primi e principali allevatori di questo speciale verro furono i Galli Togati Boi, popolazione celtica che occupava le tre regioni della Gallia Insubra, Cisalpina e Cispadana, oggi gli attuali allevatori, cercano di risollevare il numero di capi appartenenti a questa razza quasi estintasi nell’ultimo mezzo secolo. Fino agli anni ’50, infatti, questo plantigrado era molto diffuso, con più di 22.000 unità documentate negli allevamenti di questa zona. Il nome di “Mora” fu coniato nel 1942, proprio per il colore tipico del manto di questo suino, un marrone scuro tendente al nero. Altro particolare peculiare fisico della Mora è la “linea sparta”, una sorta di criniera formata da una serie di setole irte e dure che percorrono tutto il dorso dell’animale, legandone l’aspetto al suo antenato cinghiale, attribuendogli così un’immagine antica, come di un animale che non si è voluto adattare ai tempi, ma ha altresì mantenuto le caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere. Allo stesso modo, le prelibatezze prodotte dalle sue carni continuano ad essere presenti sulle nostre tavole, regalandoci gusti che hanno attraversato il tempo quasi immutati. A comprova di ciò, la razza suina Mora Romagnola è entrata a far parte dei Presìdi Slow Food, all’interno del Piano Regionale di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna ed in seno a molte altre iniziative di promozione del prodotto che le hanno permesso di ricevere anche la denominazione DOP.