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I Cappelletti di magro

I CappellettiLe prime notizie sui cappelletti risalgono all'inizio dell'800, quando l'Amministrazione napoleonica nello svolgimento di un'indagine sulle usanze dei contadini romagnoli, registrò che nel giorno di Natale si usava consumare una minestra ripiena di ricotta, formaggio, uova, aromi chiamata cappelletti.
Nei secoli il ripieno è stato arricchito in quasi tutta la Romagna con petto di cappone o altri tipi di carne. Ciò non è accaduto in alcune zone del Ravennate ed in particolare nel Faentino, dove si continua a preparare rigorosamente il ripieno dei cappelletti solo con alcuni tipi di formaggio, quali ricotta, raviggiolo, parmigiano, uova e noce moscata. Il ripieno va poi avvolto in dischetti di sfoglia del diametro di circa sei centimetri, formando dei cappelletti di buone dimensioni che devono essere cotti in un brodo particolarmente ricco e saporito.
Nel cinquantesimo anniversario di fondazione dell’Accademia Italiana della Cucina la ricetta dei cappelletti di magro, così detti per l’assenza di carne nel ripieno, è stata ufficializzata e formalizzata con un atto notarile.